Andrej Kurkov

Light melodies are gleaming through a dark cloud of sounds and spheres, constantly driven by extensive grooves. The songs carry along and invite you into an energized world between hip-hop, electro and a Nu jazz aesthetic, containing a lot of nodding and little pathos. The music floats. It’s modern, romantic, deep and dreamy but astonishingly free of cliches. Andrej and his Dunkelgold Crew are brave enough to make music differently, to look at jazz from another angle. The jazz trombonist from Berlin has many facades.

Felix Klieser first began to take a serious interest in the Horn Trio of Johannes Brahms (1833–1897) at the age of thirteen. Back then he was just a junior student at the College of Music and Drama in Hanover. He bought several different recordings of the work, including one featuring the hornist Peter Damm, whom he was later to meet at a master class in Dresden. “I picked up quickly that Felix was extraordinarily talented. He was able to elicit from the horn a soft, warm sound, a distinctly Romantic horn tone,” says the former horn-player of the Dresden Staatskapelle in high praise of Klieser in the booklet text to the young musician’s new CD entitled “Horn Trios”, released on the Berlin Classics label on September 29, 2017.

All Tchaikovsky’s works for piano and orchestra exist, as do Bruckner’s symphonies for instance, in multiple versions. Traditionally, these works have been played without commentary, mostly in versions shortened in one way or another. The aim of this Edition is to present the unabridged versions of Tchaikovsky’s works for piano and orchestra as a box set. Sincere thanks are due to Dr. Polina Vaidman (Tchaikovsky Archive, Klin) and Prof. Lyudmila Korabelnikova, and to Dr. Marina Rakhmanova and Dr. Irina Medvedeva (Moscow). Extended conversations and teamwork in the archives and on original manuscripts have been a great help. “In the making of these recordings, we have followed the composer’s interpretative observations and annotations and his tempo markings, as shown in his manuscripts and his personal conducting scores“. (Andrej Hoteev)

Napoli, una giornata di caldo asfissiante. Un quartiere residenziale, Posillipo, un palazzo antico, elegante, ben abitato. Eppure nell'androne «era così scuro che non si vedeva niente. Metteva pure un poco di paura». È qui che un giovane poliziotto di pattuglia trova il cadavere di una ragazza, Sarah, il corpo riverso, una ferita sulla fronte. «Con una mano ho provato a chiuderle gli occhi, ma continuavano ad aprirsi»: sono occhi che lo ossessionano, che pretendono una spiegazione per una morte incomprensibile. L'agente Acanfora viene dalla periferia, è abituato alla criminalità, ma questa volta la violenza è arrivata nelle strade dei ricchi. Che cosa c'entra Sarah, una ragazza senza problemi e senza vizi, con un delitto come quello? L'indagine è condotta dal commissario Santagata, un funzionario esperto ma difficile da inquadrare. Un uomo solitario che non si lascia sviare dalle pressioni…

Tre fratelli, Carmine, Papele e Ivano, i fratelli Corona. Sono costruttori edili, temuti e rispettati nel paese per un passato inquietante ormai seppellito con il denaro e gli affari. Carmine è la mente; Papele è il braccio; poi c'è Ivano, il fratello piccolo, che ha studiato, non ha conosciuto la giungla della strada, e per hobby fa fotografie belle e malinconiche. Ogni anno, nell'anniversario della morte del padre, si danno appuntamento. Una visita al cimitero senza mogli, figli o parenti. E poi una cena, solo loro tre. Bere, mangiare, ridere, condividere tutto, come solo tra fratelli è possibile. Una consuetudine che dura da undici anni. La cena è prevista a casa di Ivano, che vive da solo e in cucina ci sa fare. Quella sera piove, una pioggia inarrestabile e forsennata, che con la complicità del vino induce i tre fratelli ad aprirsi più del solito. Potrebbe essere una serata catartica, in cui liberarsi di maschere troppo a lungo portate..

A partire dal 1959 giunsero clandestinamente in Occidente alcuni testi d’impianto fantastico-grottesco firmati da Abram Terc. Quando venne appurato che dietro il misterioso Terc si nascondeva l’intellettuale moscovita Andrej Sinjavskij, le autorità politiche diedero avvio a un processo, celebrato nel 1966, che ebbe enorme risonanza dentro e fuori il paese, alla fine del quale Sinjavskij fu condannato a sette anni di gulag per attività antisovietica. Sei racconti, di cui uno finora inedito in Italia, dal potente effetto straniante, che ruotano intorno ai temi della colpa, della marginalità della creazione artistica, dello scontro con il sistema e della solitudine.