La grande lezione di Alessandro Scarlatti, un tempo oscurati notevolmente dalla considerazione unilaterale dell’imponente corpus sonatistico del figlio Domenico, si espandono – direttamente o indirettamente – sulla produzione tastieristica dei coetanei Gaetano Greco (Grieco; 1657ca-1728) e Francesco Mancini (1672-1737); e ancora, la sua azione si ravviva e acquista un significato pieno se messa a confronto con il successivo cembalismo virtuosistico di Francesco Durante e di Leonardo Leo.
Recentemente si è rivalutata l”importanza di Alessandro anche come vero fondatore dell”importante «scuola tastieristica napoletana», della grande tradizione di una città, Napoli, «considerata come la capitale dell”armonia, la sorgente da cui si sono irradiati, in ogni altra parte d”Europa, il genio, il gusto e la cultura» (CHARLES BURNEY, The Present State of Music in France and Italy, London 1771).
La grande lezione di Alessandro Scarlatti, un tempo oscurati notevolmente dalla considerazione unilaterale dell’imponente corpus sonatistico del figlio Domenico, si espandono – direttamente o indirettamente – sulla produzione tastieristica dei coetanei Gaetano Greco (Grieco; 1657ca-1728) e Francesco Mancini (1672-1737); e ancora, la sua azione si ravviva e acquista un significato pieno se messa a confronto con il successivo cembalismo virtuosistico di Francesco Durante e di Leonardo Leo.