Knut Hamsun

The Norwegian musicians Jan Bang, Erik Honoré, Gaute Storaas and Arve Henriksen have composed the music for the film 'Victoria', based on Knut Hamsun's novel. They have also performed and produced the score, which features the pianist Tigran Hamasyan, the guitarist Robert Jürjendal and the Bratislava Symphony Orchestra conducted by David Hernando Rico.

Información de la editorial: Hambre, de Knut Hamsun (1890), es posiblemente la novela noruega más influyente de la historia. Un verdadero clásico de la literatura moderna y un precursor de la ficción de enfoque psicológico de Franz Kafka, Albert Camus y José Saramago. Ahora, el dibujante de cómics Martin Ernstsen lo ha convertido en una novela gráfica «con el potencial de convertirse en un gran clásico como la novela original», según el periódico Dagbladet. A partir de la creencia de Hamsun de que la literatura debería tratar sobre el misterioso funcionamiento de la mente humana, Hambre marcó el camino hacia un nuevo tipo de novela.

Texte intégral révisé suivi d'une biographie de Knut Hamsun. Roman semi-autobiographique d'une grande finesse psychologique, "La Faim" relate les déboires d'un jeune écrivain solitaire et famélique errant dans les rues de Christiania (aujourd'hui Oslo). Refusant toute contrainte matérielle, il entretient son anorexie par orgueil et provoque lui-même sa misère et son désespoir afin de pouvoir écrire, s'inventer d'autres destinées, d'autres identités. A la fin, assumant totalement sa vie de chien errant au coeur du monde, il se fait embaucher sur un navire en partance…

"I nemici della sostenibilità in Germogli della terra sono le imprese minerarie (straniere) che non sentono alcuna responsabilità nei confronti del territorio in cui si stabiliscono, lo sfruttano finché c'è qualcosa da afferrare e poi abbandonano i luoghi e i loro abitanti lasciando dietro di sé carcasse di macchinari e paesi fantasma in cui avevano creato un'effimera economia. Non è di investitori e di soldi che ha bisogno il paese – sostiene il personaggio di Geissler, che può essere considerato l'ideologo del romanzo – ma di uomini come Isak, che sanno usare l'aratro e andare lenti, camminare al ritmo della vita. E se al tempo del Nobel il romanzo fu premiato per la proposta di un epos del lavoro unificante (il lavoro agricolo solidale in opposizione all'alienazione di quello operaio), oggi – a un secolo di distanza – è possibile leggerlo con gli occhi di chi ha assistito al disastro dovuto allo sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali in nome del capitale" (dalla prefazione di Sara Culeddu)…