Paracelsus (1943) Georg Wilhelm Pabst, Werner Krauss, Harry Langewisch, Annelies Reinhold

Si può senz'altro affermare, riprendendo autorevoli giudizi, che ancora oggi l'Estetica di Hegel costituisce la riflessione piú profonda e completa che l'Occidente abbia prodotto sul fenomeno dell'arte. Si tratta, però, di un capolavoro incompiuto. Il filosofo svevo, infatti, non riuscí a portare a termine il disegno di un'opera di filosofia dell'arte, a cui pure lavorava, come attestano i suoi corsi universitari, fin dal 1818.

Vastly under-recognized malleter and composer Werner Pirchner sharing the same studio with guitarist Harry Pepl and drummer Jack DeJohnette? What could go wrong? Quite a bit, unfortunately. The opening “Africa Godchild” starts intriguingly enough, seeming to creep from the soil like an awakening locust. Pirchner describes with his marimba the feelers of a friend testing the air and finding only the welcoming glow of sunrise, while DeJohnette’s tom-heavy drumming calls forth the swarm.

A cura di uno dei più autorevoli studiosi italiani della disciplina, la prima traduzione italiana delle Lezioni di estetica (1823) di G.W.F. Hegel. A differenza dell’Estetica, che mette assieme testi che provengono da corsi di anni diversi, queste Lezioni – in quanto unitarie dal punto di vista temporale – risultano molto più compatte e univoche nel trasmettere il pensiero hegeliano sull’arte.