Shoah

Over a decade in the making, Claude Lanzmann’s nine-hour-plus opus is a monumental investigation of the unthinkable: the murder of more than six million Jews by the Nazis. Using no archival footage, Lanzmann instead focuses on first-person testimonies (of survivors and former Nazis, as well as other witnesses), employing a circular, free-associative method in assembling them. The intellectual yet emotionally overwhelming Shoah is not a film about excavating the past but an intensive portrait of the ways in which the past is always present, and it is inarguably one of the most important cinematic works of all time.

Shoah for Solo Violin and Sacred Temple was written by spanish composer Jorge Grundman (1961-) to homage the Victims of Holocaust.

Esistono storie difficili da ascoltare, storie di uomini e donne che, a causa dell'odio altrui, sono stati privati di casa e affetti, uccisi o braccati come prede, hanno patito sofferenze e umiliazioni inimmaginabili. Le storie dei sopravvissuti alla Shoah sono così: racconti terribili e, purtroppo, veri. Ma oltre all'esperienza del dolore c'è qualcos'altro che accomuna le vittime del genocidio nazista, la speranza. Molti ricordano infatti di essere sfuggiti all'angoscia dei momenti più bui, aggrappandosi a ricordi, pensieri e oggetti che li tenevano ancorati al mondo com'era prima delle leggi razziali. Piccole fiammelle di speranza che hanno permesso ai deportati di resistere. Matteo Corradini ha raccolto alcune di queste vicende commoventi ed esemplari, e le ha raccontate attraverso un percorso fatto di oggetti quotidiani, passioni e sogni, alla ricerca di quella forza che ha sorretto milioni di perseguitati nel momento più difficile.