Come se Non ci Fosse un Domani

Mauro, Paolo, Roberto e Massimo sono 4 amici, tutti separati. Tra loro, quello che se la cava peggio è Massimo: il giudice gli ha tolto casa e figlia. In più, deve pagare ogni mese un cospicuo assegno alla moglie. Gli altri tre amici cercano di stargli vicino, finché un giorno bussa alla loro porta un'avvenente vicina di casa, riservando a Massimo una sorpresa poco gradita…

Coverciano era infatti il luogo ideale per un film in cui la passione per il calcio e la vittoria ai Mondiali in quell’estate italiana del 1982 - in cui Per uno scherzo del destino, i protagonisti vengono imprevedibilmente catapultati a Coverciano in quell’estate italiana del 1982 che vide la vittoria ai Mondiali della squadra azzurra. La febbre per il calcio si rivelerà una possibile via di fuga dall’intrigo in cui i protagonisti si ritroveranno coinvolti…

Claude e Marie sembrano ormai essersi rassegnati al matrimonio delle loro adorate quattro figlie con uomini di origini e culture molto distanti dalla loro: Rachid, musulmano di origini algerine, Chao, ateo e figlio di cinesi, l’ebreo David e il senegalese Charles - Le retour des familles Verneuil et Koffi au grand complet ! Claude et Marie Verneuil font face à une nouvelle crise. Leurs quatre gendres, Rachid, David, Chao et Charles sont décidés à quitter la France avec femmes et enfants pour tenter leur chance à l’étranger. Incapables d’imaginer leur famille loin d’eux, Claude et Marie sont prêts à tout pour les retenir.

Una commedia che parla dei diversi conflitti tra le comunità religiose del mediterraneo. Questi litigi avvengono per il semplice motivo che non si riesce a trovare il bambino per il presepe vivente; così il sindaco Cecco (Claudio Bisio) e Suor Marta (Angela Finocchiaro) chiedono aiuto alla comunità musulmana presente nell'isola.

Both the title and the witty, urbane narration delivered by Alexandra Stewart are quintessential Chris Marker, yet this 42-minute essay about the work of photographer Denise Bellon is in fact a collaboration between Marker and Bellon's sister Yannick, a director in her own right who has been making films since 1947. Most of the Denise Bellon photography on-screen comes from France in the late 30s, and the sense of history is as sharp and inflected with literary irony as in Marker's other films.