Fabrizio Corda

Following the success of The Dream of Gerontius in 1900 and The Apostles in 1903, the Birmingham Triennial Music Festival commissioned Elgar to produce another large oratorio for the 1906 festival. The Kingdom continues the narrative of the lives of Jesus’ disciples, depicting the community of the early church, Pentecost, and the events of the next few days. Although less frequently performed than The Dream of Gerontius, The Kingdom is considered one of Elgar’s greatest choral works, and deserves to rank alongside it. This re-release of the 1989 recording also features Sursum Corda and Sospiri, two short, reflective instrumental pieces, release honors the legacy of the late English conductor Sir Richard Hickox.

The ten tracks of Unknown Shores—an album from the quartet of bass clarinetist João Pedro Viegas, bass clarinetist/clarinetist Luiz Rocha, pianist Silvia Corda and double bassist Adriano Orrù—trace an arc from a fully realized, introverted exchange of lines that would be at home in a piece of Modernist chamber music, through a variety of abstract, acoustic musique concrète, and back to vigorous melodic interplay. It’s improvised music that’s well-thought out and consequently plays like a suite of intimately related parts.

Période difficile dans la vie personnelle de Robert Schumann, la fin des années 1830 voit pourtant l'éclosion de pages lumineuses pour le piano. Fabrizio Chiovetta en réunit trois dans cet enregistrement déployant, à la manière d'un triptyque, les facettes de la poétique schumanienne. On y voit le compositeur tantôt libre et fougueux dans la Fantaisie, dédiée à Liszt, tantôt lyrique et intimiste dans l'Arabeske, puis naïf et tendre dans les Kinderszenen où, derrière les jeux, caprices et péripéties enfantins, le poète se dévoile.

Die späten 1830er-Jahre waren zwar eine schwierige Zeit im persönlichen Leben von Robert Schumann, doch es entstanden auch einige sehr brillante Klavierwerke.

La canzone di Marinella è un album di Fabrizio De André pubblicato nel 1995. Stampa in CD in edizione economica dei brani del periodo Karim, con l'esclusione di E fu la notte e Nuvole barocche. Album di De André del 1995 con le canzoni che maggiormente lo hanno consacrato nel panorama musicale italiano, rendendolo un'icona della canzone…

Parole rumori e anni è la seconda raccolta ufficiale del cantante italiano Fabrizio Moro pubblicata il 9 febbraio 2018 da Sony Music e RCA Records. Composta da 15 brani, la raccolta contiene due inediti, tra cui Non mi avete fatto niente, con Ermal Meta, canzone vincitrice del Festival di Sanremo 2018, e Domenica. Inoltre racchiude altre 13 canzoni del cantautore completamente rivisitate e riarrangiate. Tra queste figurano Sono solo parole e Un'altra vita, tracce che Moro ha scritto rispettivamente per Noemi ed Elodie, e che ha deciso di incidere per la prima volta. La raccolta è la prima parte di un progetto composto da due volumi. La raccolta è stata pubblicata in occasione del Festival di Sanremo 2018, nel quale l'artista ha gareggiato e vinto con il brano Non mi avete fatto niente, in duetto con Ermal Meta.

After a year spent touring his critically acclaimed 2017 album Of Shadows around the world, Sicilian singer-songwriter Fabrizio Cammarata returns with Lights.

Mi innamoravo di tutto è il titolo di un album raccolta di Fabrizio De André, pubblicato nel 1997 da Ricordi. Contiene una versione live de La canzone dell'amore perduto e una nuova versione de La canzone di Marinella, registrata per l'occasione e cantata in duetto con Mina.

Sicilia: «Una terra difficile da governare perché difficile da capire». A questa terra, a tutte le sue «corde» («la seria, la civile, la pazza» scrisse una volta Pirandello), al passato più oscuro come al presente più invadente Sciascia prestò sempre un’attenzione puntuale, appassionata, partecipe e al tempo stesso inflessibile nella descrizione dei mali. E per una volta provò ad articolare tutti questi temi e questi livelli della realtà in un solo libro: questa "Corda pazza" (1970), che si presenta, rispetto all’isola, «vuote le mani, ma pieni gli occhi del ricordo di lei», come scrisse Ibn Hamdis, poeta arabo-siculo opportunamente citato da Sciascia.