Wendi de Rosa

Acosada por una voz al teléfono que le dice “Te he encontrado”, Zarza inicia una huida de su propio pasado: durante 24 horas recorrerá todos los círculos del Infierno, desde el que se sitúa en los bajos fondos y el mundo de la droga hasta el de su propia infancia —tristemente— recuperada. El relato medieval en el que trabaja como editora, El caballero de la Rosa , es el contrapunto a esta historia de perdición y esperanza, que, como una tela de araña, acabará envolviendo a la protagonista de la historia paso a paso como quien ajusta las piezas de un rompecabezas, hasta que al final estalle, cegadora, la revelación final que cambiará la vida de Zarza para siempre.

Rompepistas tiene diecisiete años, es punk, vive en el extrarradio de Barcelona y lo hace por y para la música: Generation X, los Clash, los Jam, Las Duelistas… Este último es su propio grupo, donde toca la guitarra y berrea al micro desde detrás de sus lupas de miope. Carnaval, su mejor colega, se ocupa de aporrear la batería, y Clareana, su ex novia y su mayor cargo de conciencia desde que una vez la humilló en público, rasguea un bajo rebosante de ira. Se trata de tocar y tocar y bailar y bailar para mantener a raya la tristeza. Para no empezar a llorar nunca más. Porque al empezar a tocar todo cambia. Toda la mierda se va.

La autora nos cuenta cómo la protagonista de este cómic decide dejar su vida en Barcelona y mudarse a Madrid. Con treinta y tres años comienza un viaje en busca de la autoafirmación, jalonado por una serie de relaciones, en las que se enfrentará a las complejidades del género, del sexo y del amor. Muy pronto, descubre que la deriva hacia la madurez no es siempre como se muestra en las películas, canciones y libros, constantes referencias en su formación sentimental.

Eugenio De Rosa graduated at the top of his class at the prestigious St. Cecilia Conservatory in Rome. He had the privilege of being a close student of Guido Agosti and studying composition with Giuseppe Savagnone and Amy Dommel-Dieny in France. In addition to his artistic qualifications, he holds a degree in contemporary literature from the University of Salerno, from which he graduated with honors.

Il 3 luglio del 1990 al San Paolo di Napoli va in scena la semifinale del campionato del mondo tra Italia e Argentina, detentrice del titolo. C'è ottimismo sull'esito della partita - finora gli azzurri hanno vinto tutti gli incontri senza subire gol - ma c'è anche una sottile paura, perché tra gli avversari c'è Diego Armando Maradona. La sconfitta dell'Italia ai calci di rigore segnerà un punto di non ritorno per una generazione che si è formata nell'ottimismo degli anni Ottanta, lontana dagli anni di piombo ed esaltata dal benessere economico, ma destinata ad affrontare la crisi dei primi Novanta tra stragi di mafia, Tangentopoli, fine della prima Repubblica.

Follia come strumento di potere, follia per occultare, per proteggere i politici o per ottenere benefici di giustizia. Follia per relegare al gesto imprevedibile di un pazzo le pagine più nere della storia dell'Italia, oppure per etichettare comportamenti umani più o meno «non conformi». "Italian Psycho" è il racconto dell'uso eversivo della malattia mentale e della diversità nella storia recente, e i suoi protagonisti sono accomunati dall'essere stati vittime o carnefici di questa strumentalizzazione. Un viaggio lungo la linea di confine che separa la follia dalla scelta consapevole di uccidere, rapire, programmare stragi, che divide quello che la società intende per pazzia da quello che, dal punto di vista della psichiatria, è la malattia mentale..

Da un po' di tempo, Antonio Costanza ha preso la vita contromano: non per scelta e nemmeno per ostinazione. A quarant'anni, è vittima di un'indolenza che niente riesce a scalfire, neppure i brutali omicidi di due prostitute. Non sarebbe troppo grave se Antonio fosse solo Antonio. Invece è anche il dottor Costanza, psichiatra e consulente del Tribunale per i crimini violenti. Uno che se la vede con disadattati cronici, finti pazzi e bastardi veri. Così, quando l'ombra di un serial killer si allunga su Salerno, città sospesa tra vecchi sapori di provincia e vanità da metropoli sul mare, Antonio fa l'impossibile per non essere coinvolto. Vagamente sociopatico e teneramente narcisista, se ne resta ripiegato in un guscio di piccole fobie, appresso alle scelte dell'ex compagna e a un rapporto complicato con il figlio. La sveglia però sta suonando, tanto più che di mezzo ci si mette una giornalista dal sorriso favoloso..