Costantino

Ermanno Wolf-Ferrari (1876-1948) is a composer difficult to classify. A child of his time he kept aloof from the innovations of the modernists and dodecaphony.

Beethoven’s genius may have had a dominant presence in early 19th-century Vienna, but the 18-year-old Schubert composed a Sonata in E major, D.157 in 1815 that already encapsulated elements of his own genius in the Lied-like perfection of its second movement.

Costantino Catena has performed in Europe, Australia, U.S.A., Russia and Japan at the invitation of important musical and cultural associations and institutes as the Accademia Filarmonica of Bologna, the Kennedy Center and Georgetown University of Washington, the Liszt Memorial Museum of Budapest, the Moscow Tchaikovsky Conservatory and the the Kusatsu International Festival among others. After graduating from the “G. Martucci” Salerno State Conservatoire with top marks and cum laude under the guidance of Luigi D’Ascoli, Costantino Catena continued and completed his piano studies with Konstantin Bogino, Bruno Mezzena and Boris Bechterev.

Costantino è il primo imperatore cristiano. È il sovrano che si è convertito prima della battaglia di Ponte Milvio, dopo aver visto in cielo la croce con la scritta In hoc signo vinces, e che ha messo fine alle persecuzioni, concedendo libertà di culto ai cristiani. Ma cosa sappiamo realmente di lui? In passato la storiografia diffidava di Costantino, giudicandolo un cinico politicante guidato da calcoli elettorali. Ma dall'ultimo dopoguerra fra gli storici si è diffuso un clima di ammirazione e di ossequio verso il protagonista di quella che molti ritengono la più grande svolta storica mai avvenuta. In questo libro fortemente polemico, Alessandro Barbero ci dice che è impossibile ricostruire con certezza il personaggio di Costantino e che la storiografia recente dà prova di un'inquietante mancanza di spirito critico, sia nei toni celebrativi con cui presenta la figura dell'imperatore, sia nell'ingenuità con cui accetta come autentiche, fonti che meriterebbero un approccio ben più scettico e che, in realtà, se prese alla lettera - lungi dal giovare alla sua immagine - dipingerebbero il profilo poco edificante di un tiranno disturbato.

Elmi e corazze di legionari si specchiano nel Tevere. L'Aquila e la Croce sulle insegne romane svettano al richiamo della battaglia. In prima fila, l'imperatore Costantino guida l'assalto dei suoi uomini, devastante. Il nemico è in fuga, ma il fragile ponte di legno non ne regge il peso. Non c'è via di scampo: le acque del fiume si tingono di rosso, chiudendosi su migliaia di cadaveri. È così che Costantino entra a Roma da trionfatore, con la testa del suo avversario Massenzio su una lancia. Ha realizzato l'ambizioso sogno di unificare il maledetto Impero. Ma a tenere tutto il mondo nelle proprie mani mani che hanno impugnato la spada, mani sporche di sangue - si sta soli. E Costantino lo sa bene.

Sumptuous, late-Romantic but little-known piano music including several world premiere recordings. The name of Ermanno Wolf-Ferrari (1876-1948) is now emerging from the shadow cast by his wartime collaboration with Italy’s Fascist regime. Operas such as I quattro rusteghi and I gioielli della Madonna occupy a place on the fringes of the repertoire, and Brilliant Classics have made a persuasive case for him as a composer of chamber music in a post-Brahmsian mould with the release of his piano trios (BC95624). This album was recommended by Classics Today for the ‘eloquently sustained’ performance of Trio Archè, displaying ‘a whimsical discursiveness… that might be described as the lovechild of Schubert and Fauré.’