Féroce

En liberté conditionnelle, Max Dembo essaie de reprendre une existence normale. Mais la réinsertion est une gageure quand on sort de prison. Rejeté par la société, il est aussi irrésistiblement attire par les bas-fonds de Los Angeles, milieu ou il a toujours vécu. Violent, incontrôlable, il replonge dans la criminalité. Monument de la littérature carcérale, hyper-realiste, en partie autobiographique, aucune bête aussi féroce est également un modèle d'analyse de la psychopathologie criminelle. Ce roman, qui a fait connaître Edward Bunker, a été adapté au cinéma sous le titre le récidiviste, avec Dustin Hoffmann.

Sono passati trentatré anni da quando Monica Ferreri, una bambina, è scomparsa senza lasciare traccia. Da allora, quasi tutti l'hanno dimenticata. È una misteriosa lettera, scritta da Monica la sera prima di sparire e ritrovata oggi, a risvegliare l'inquietudine di un mistero mai risolto. A riceverla è Bruno Jordan, cronista di successo della rivista "Krimen", quarantenne in crisi e, tanto tempo prima, compagno di scuola e amico speciale di Monica. Quella lettera rappresenta il pretesto che serve a Jordan per allontanarsi da Milano, da una redazione dove si sente soffocare, dall'ennesima fidanzata che lo ha lasciato in malo modo e, sopratutto, dalle minacce di alcuni malavitosi che lo hanno preso di mira a causa di una delle sue inchieste scomode. Con l'aiuto di Costanza Piras, giovane ma risoluta donna maresciallo, Jordan ritorna sui luoghi dell'infanzia per indagare sulla fine di Monica. E più va a fondo, più quello che scopre si fa spaventoso, facendogli capire troppo tardi che il passato è come una bestia feroce che forse sarebbe meglio non risvegliare.

Une enquête du commissaire Edwige Marion.
Un inconnu suit une petite fille. Il l'observe comme un animal. Il la veut, il l'aura.
Des ossements sans têtes sont découverts au zoo de Vincennes dans l'enclos des lions. Des enfants. Alix de Clavery, la criminologue de l'OCRVP, fait immédiatement le lien avec la jeune Swan, dont la disparition au zoo de Thoiry six ans auparavant continue à l'obséder…

Alain est un beur. Un Magrébin de la troisième génération qui vit dans le souvenir d'une soeur enlevée sous ses yeux, par des membres d'un groupuscule fasciste, il y a 20 ans. Aujourd'hui, Alain vient de perdre son meilleur ami, assassiné par le chef de la sécurité de "La Ligue Patriotique", un parti d'extrême droite virulent et dur. Alain décide alors d'infiltrer le parti et d'éliminer son leader. Mais il y a pire que la vengeance … Bien pire.

Harold Brodkey aveva 66 anni quando l'AIDS lo condannò a una morte lenta ma inesorabile. Il primo annuncio della malattia, quello ufficiale, l'aveva affidato al New Yorker, la rivista alla quale collaborava da anni, in un articolo uscito nel 1993 col titolo "Storia personale. Ai miei lettori". Gli era costata fatica scriverlo, temeva non tanto la fine ma il giudizio perché morire di AIDS significava morire al di fuori di una tradizione, in una specie di silenzio. E ciò che Brodkey mal tollerò in tutta la sua vita fu proprio il silenzio, l'oblio, la privazione degli affetti, cosa che invece l'esistenza gli inflisse duramente…