Giubileo

Il giubileo, o Anno Santo, è apparso sulla scena della storia nel Trecento come uno strumento economico e politico di prima grandezza della monarchia pontificia. La ricerca di risorse e fama per caratterizzare il proprio pontificato costrinse, dopo poco tempo, a prevedere anche un giubileo straordinario.

Jacopone, Dante, Villani, Petrarca, Machiavelli, Berni, Guicciardini, Vasari, Sarpi, Goldoni, Tommaseo, D’Azeglio, Belli, Pascoli e Pirandello. Sono solo alcuni autori italiani ad aver dedicato al Giubileo delle pagine. Sono quelle che abbiamo scelto e introdotto per voi.

50th Anniversary collection: Victor de Sabata’s Deutsche Grammophon and Decca recordings, made in London, Berlin and Rome between 1939 and 1946.

Difficile d’imaginer entrée en matière plus éblouissante que celle des Pins de Rome, poème symphonique composé par Respighi en 1924, deuxième volet d’une trilogie célébrant la capitale italienne, entamée huit ans plus tôt par un hommage à quatre de ses fontaines. Un pied de nez de la trompette (un si bémol aussi sonore que dissonant) clôt la lumineuse évocation des jeux d’enfants sous les résineux de la Villa Borghese. Le Lento qui s’enchaîne nous emmène à l’entrée d’une catacombe.

Respighi is renowned as the composer of the lavishly orchestrated Roman Trilogy, sumptuous tone-poems full of provocative harmonies and suggestive rhythms, which celebrate the citys architectural marvels, its festivals, pines and fountains. The composers kaleidoscopic writing encapsulates romantic serenade and rustic dance, solemn melody and pastoral landscape, children at play and visions of past martial glories. JoAnn Fallettas previous Respighi recording of Church Windows, Brazilian Impressions and Rossiniana (8.557711) was a Gramophone Editors Choice.

Chi vuole rottamare, chi promette di asfaltare, chi minaccia di usare la ruspa. I politici dei nostri giorni amano distruggere, annunciano di voler abbattere l'edificio del passato, anche se di solito finiscono per abbattersi da soli. Ci fu invece un uomo, quando l'Italia era ancora un regno ma stava per diventare una repubblica, che si propose come «costruttore»: Alcide De Gasperi. Intorno a lui, le macerie della guerra provocate da un grande «distruttore». Eppure, De Gasperi riuscì a ricostruire l'Italia. In otto anni da presidente del Consiglio mandò via il re, difese l'integrità territoriale di un Paese sconfitto, ottenne i finanziamenti del Piano Marshall, portò Roma nel Patto atlantico e costruì l'embrione dell'Europa unita con Francia e Germania, creò la Cassa del Mezzogiorno e l'Eni di Mattei, promosse le grandi riforme sociali e avviò il miracolo economico. Invece di una rivoluzione, fece una democrazia..