Siena

Siena seems at first glance a typical Italian city: within its venerable medieval walls the citizens sport designer clothes, wield digital phones, and prize their dazzling local cuisine. But unlike neighboring Florence, Siena is still deeply rooted in ancient traditions—chiefly the spectacular Palio, in which seventeen independent societies known as contrade vie for bragging rights in an annual bareback horse race around the central piazza.

Siena 1348: Auf der Flucht vor ihrem gewalttätigen Mann findet Gemma Schutz bei Lina, einer vermögenden Witwe, die ihr Leben den Waisen von Siena widmet. Beide Frauen kämpfen um ihre gesellschaftliche Anerkennung. Doch die rätselhaften Todesfälle zweier unschuldiger Kinder drohen ihnen zum Verhängnis zu werden…

Accadde così, per un autarchico desiderio di autoconservazione, per errori di una dirigenza politica, economica, finanziaria che si credeva invincibile, che Siena bruciò un patrimonio. La crisi della città ha coinciso con la crisi del Monte dei Paschi. E all'improvviso il sistema non ha retto più. Non ha retto il socialismo municipale. Non ha retto la via montepaschina al benessere.

Il Palio di Siena non è una corsa di cavalli. O meglio: sì, è una corsa di cavalli, ovviamente, ma la galoppata che scatena la passione dei senesi e la curiosità di chi la segue è soprattutto un compendio, in poco più di un minuto, di una storia che non è fatta solo di cavalli che corrono e che non è neppure solo senese. Il Palio è un caleidoscopio attraverso il quale possiamo fare un viaggio nel tempo, in secoli di feste italiane. Il Palio di Siena nasce nel Seicento e solo nell'Ottocento prende la sua attuale veste 'medievale'. Paradossalmente diventa così ciò che nel Medioevo non era: una festa 'fatta' dal popolo, dal momento che fino al XVII secolo era una festa 'offerta' al popolo. Da questo punto di vista il Palio costituisce un esempio clamoroso di invenzione della tradizione..