Gregory Corso

Pubblicato per la prima volta nel 1958 dalla leggendaria City Lights di Lawrence Ferlinghetti, Gasoline è insieme ispirazione e testimonianza della temperatura emotiva di quel periodo, oltre che una pagina fondamentale dell’intera Beat Generation. Passione, slancio, malinconia e rabbia: tutto questo è Gregory Corso, che in questa raccolta introduce i caratteri fondamentali della sua opera e del linguaggio beatnik: i lunghi viaggi, il desiderio di stupire, il culto della libertà, gli entusiasmi disordinati, i grandi amori e la rabbia di vivere. La sua poesia è istinto, diario sincopato di una lotta infinita che trae la sua forza direttamente dall’esperienza, un ironico mosaico di spunti che assumono senso e significato proprio dalla loro apparente insignificanza, specchio della condizione di marginalità dell’uomo e dell’artista.Con i suoi versi immediati e privi di orpelli, sospesi fra il ritmo della musica nera e del jazz e i moti dell’anima, Gasoline è il manifesto di quello che Fernanda Pivano definì «un uomo insolente e strafottente, ma con il dono di non dire mai una sciocchezza».

The verb, the noun, the substance, the action, the command: make a mark! With that, PAINT (guitarist/singer Pedrum Siadatian of the Allah-Las), is making his mark too with his first, self-titled solo record. PAINT started by four-tracking his own strange, slow-growing ideas just after Allah-Las third album Calico Review (2016) - fed or led by a certain acid-bitter poetry (Gregory Corso and John Lennon) and the murky music of Kevin Ayers and Syd Barrett. Siadatian found a producer and partner-in-grime in adept cinematic psychedelicist Frank Maston, who instinctively understood these songs would fall apart if scrubbed too roughly in the studio.

For centuries, poets have looked into the mirror of classical myth to show us the many ways our emotional lives are still reflected in the ancient stories of heroism, hubris, transformation, and loss that myths so eloquently tell.