Marina Cvetaeva - Il poeta e il tempoItaliano | 2020 | 260 pages | ASIN: B087WR925D | EPUB | 1 MB
Marina Cvetaeva ha fissato lo sguardo a lungo, tutta la vita, su una divinità terrorizzante: il tempo. E intanto il suo orecchio ascoltava: «Do ascolto a qualcosa che risuona in me in modo costante ma non uniforme, ora dandomi indicazioni, ora dandomi ordini. Quando indica – discuto, quando ingiunge – ubbidisco». Quel «qualcosa che risuona» era la parola della poesia. Il tempo terrorizza perché «corre sempre, corre solo perché corre, corre per correre», ma «non corre “in nessun posto”», se non nello «squarcio in cui confluisce tutto ciò che scorre». La parola poetica, che si pretende «assoluta» sin dai grandi romantici, è il paradosso di un imponderabile che permane intatto, preda di noi tutti, che «siamo i lupi dell’impenetrabile bosco dell’Eterno»..