Capolino

Brianza, anni Cinquanta. Augusto è un pugile, ha le mani piene di rabbia e un'infanzia grama; la trasforma in energia per tirar su una famiglia, una bottega, una casa. Con Maria, di cui ha bisogno come l'aria. Si incontrano sulla strada per il lavoro, lei in fabbrica, lui al salumificio. Maria, vincendo le sue paure, si unisce al sogno di Augusto, ne condivide le sfide e ne smussa le asprezze, soprattutto quando i figli stanno stretti nel posto da lui pensato per loro.L'istintiva positività nei confronti della vita - il cuore che scoppia di desiderio, a dispetto di ogni fallimento - prende forma in una narrazione epica dall'andamento percussivo, che registra l'incalzare dei colpi, l'affanno della lotta, l'esultanza della vittoria, il silenzio del dolore, l'umiltà della fiducia. Mentre la vita si snoda dura, sorprendente.

Le statistiche degli incidenti stradali denunciati alle assicurazioni in Italia sembrano un bollettino di guerra: 240 mila cause giacciono sulle scrivanie dei giudici di pace. Un contenzioso enorme, dove si annida di tutto, le richieste legittime e quelle quantomeno temerarie.

La città come non l’avete mai vista Può suscitare simpatia o antipatia, affascinare o respingere, ma Torino non ispira mai indifferenza. E questo è privilegio di pochi. Cosa si può ancora raccontare su Torino? Sembra che sull’argomento sia già stato detto tutto: è la città magica, la culla del Risorgimento, la prima capitale del regno d’Italia, la (ex) capitale italiana dell’automobile, la patria dell’ultima dinastia sabauda, la fucina di infinite invenzioni che nel capoluogo piemontese hanno avuto inizio e molto altro ancora. E invece? Invece Torino riserva sempre qualche sorpresa: dipende da quale angolo la si guarda.