Foucault

Questi saggi letterari sono stati scritti da Foucault tra il 1962 e il 1969, e quindi accompagnano tutto l'arco di tempo della sua produzione più importante. Se "Le parole e le cose" contengono il "sistema" di pensiero di Foucault sotto il profilo teorico più generale, gli "Scritti letterari" contengono l'esemplificazione realizzata di tale "sistema". "Le parole e le cose" e le altre opere sono ancora discorsi sulla follia, sulla merce, sulla società, sulla cultura e sulle opere: sono, per dirla con Foucault, "archeologia". Gli "Scritti letterari" sono essi pure discorsi sull'autore, sulla letteratura e sulle opere, cioè sono anch'essi "archeologia", ma con qualcosa in più: sono essi stessi opera letteraria.

In Foucault's Futures, Penelope Deutscher reconsiders the role of procreation in Foucault's thought, especially its proximity to risk, mortality, and death.

Jeffrey Foucault’s songs are well worn, like your favorite boots, caked with dirt and dust, weathered by years of abuse and traveling long and winding roads. Those songs are the best kinds of songs. The ones with deeper meanings, with stories told over tired post-show load outs or late night drives. The kinds of things that only a certain breed of people see and experience. The stuff that seeps into the cracks of old wooden barroom floorboards and only peeks its head out in the nighttime.